29 settembre 2008
Una ponderata analisi della situazione attuale
23 settembre 2008
Come il ramo di un albero
– Che cos’è – gli ho chiesto.
– Una specie di totem, direi – ha detto.
– L’hai fatto tu?
– No, mia nonna.
– Perché hai fatto una cosa del genere?
Ermete mi ha guardato senza girare la testa, ho visto saettare il bianco degli occhi.
– Lo sai come li chiamano nella grande distribuzione? Elettrodomestici bianchi ed elettrodomestici bruni. Sai la differenza? Quelli bianchi sono gli elettrodomestici da cucina. Che di solito sono appunto bianchi. Il frigo, la lavastoviglie. La lavatrice. I bruni sono quelli destinati all’intrattenimento, quelli da salotto. Tv, registratori, impianti stereo. Bianchi e bruni. Capisci? Non si fanno problemi a chiamarli elettrodomestici bruni. Non si fanno venire stupidi scrupoli, il prurito del politicamente corretto, non li chiamano “elettrodomestici di colore”, no. Gli elettrodomestici sono bruni, gli uomini invece “di colore”. A me “di colore” mi sembra una definizione più adatta a un televisore che a un uomo, e invece no, gli uomini sono di colore, ecco come stanno le cose.
Volevo dirgli che mio cognato scrive per “Io, elettrodomestico”, ma non l’ho detto, non ero andato lì per quello, ero andato lì per chiedergli un’altra cosa, e infatti gliel’ho chiesta.
– Conosci una certa Olga?
– No. Vende elettrodomestici di colore?
– No. L’altro giorno si è presentata a casa mia. Dice di essere la tua, insomma sì, fidanzata.
Ermete ha piegato la testa di lato.
– La mia fidanzata? E com’è? Bella?
– Insomma. Niente di che.
– Ti pareva.
– Ma insomma è vero? Che è la tua fidanzata.
– No. Non ho una fidanzata. Per quale motivo sennò avrei rapito Giselle?
– Lei ha detto che. Cioè, magari ci sono cose che non so. Di te.
– A proposito, come sta Giselle?
– Se n’è andata. Mi ha lasciato. È finita. Adesso sto con Eugenia.
Ermete ha buttato fuori aria dal naso, con un buffo fischio.
– Niente finisce, tutto è per sempre – ha detto, e ha fatto una scoreggia – Scusa – ha aggiunto.
Si è alzato un po’ di vento e l’antenna di un televisore del totem ha tremato come il ramo di un albero.
– Sta cambiando il tempo – ha detto Ermete stropicciandosi gli omeri.
– Ah sì? E com’è questa storia? Se tutto è per sempre come fa a cambiare il tempo?
Ermete ha starnutito.
– È la stessa cosa, Bandini.
17 settembre 2008
Le risposte
– Ma perché, c’è una telecamera nella Sala Incubatrice? – ha chiesto Creativo n.2. Nessuno di noi gli ha risposto e tutti l’abbiamo liquidato con un’occhiata di sufficienza, nonostante tutti avessimo in testa la stessa domanda.
Comunque la cosa mi ha piuttosto alquanto sconvolto, voglio dire il suicido di Creativo n.1, vabbè anche la telecamera che ci spia, che discorsi. Allora per tirarmi su sono andato a leggermi un po’ delle domande che la gente fa su http://it.answers.yahoo.com/.
Sono sicuro che Penelope 3 troverebbe sempre il modo di rispondere con un’altra domanda, chissà come se la sta passando, chissà come sta tutto il Reparto Entropia.
Ecco alcune delle domande che ho trovato su Answers di Yahoo. Casomai aveste la risposta voi.
Chi sa spiegare..come funziona e, a cosa serve quella specie di pianola che usano nel parterre del parlamento?
Raga sapete km s kiama la song d sky quando metto guida tv ke s vedono i programm del giorno?è troppo bella...?
Come abbinare dei pantaloni prugna?
HO ACQUISTATO UN NOTEBOOK ASUS CON SISTEMA OPERATIVO LINUX MA COME FUNZIONA?
Non riesco a vedere un film scaricato, NON E UN PORNO perche l'audio lo sento!! CHE PROGRAMMA DEVO USARE?
16 settembre 2008
Le cose non sembra ma precipitano
– Stamattina sulla homepage di Repubblica c'erano questi due titoli, uno sopra l'altro:
– Questo è già il brain storming? – ho chiesto io, dubbioso.
– Propongo di rendere il tutto più divertente – ha detto n.1, e ha appoggiato al centro del tavolo una rivoltella.
– Geniale – ha detto il capo, senza fare una piega.
– Come ne "Il cacciatore"– ha detto n.1 –. Ognuno a turno spara la sua stronzata creativa e poi si spara un colpo in testa. Può andargli bene come andargli male.
– Ma è carica? – ha detto n.3.
– Il punto non è se è carica la pistola – ha detto il capo, che secondo me era strafatto di Noncipensare© – il punto è se siete carichi voi. Siete carichi?
Ci siamo guardati tutti in silenzio. Poi di colpo n.2 ha preso la rivoltella, se l'è puntata alla tempia, ha urlato:
– Clebbino, crea il tuo mondo in un giorno – e ha premuto il grilletto. Niente. Ha passato la pistola a n.1.
– Clebbino. Non avrai altro dio all'infuori di Te – e si è sparato alla tempia. Niente. Ha passato la pistola a me. Io ho guardato gli altri.
– Io lavoravo al Reparto Entropia – ho detto, mi tremava un po' la voce. N.3 è scoppiato a ridere.
– Andiamo, n.5 – ha detto il capo, come in un sogno.
Mi sono puntato la pistola alla tempia.
– Clebbino, un gioco da bambino – e ho premuto il grilletto. Niente. La testa mi girava. Ho passato la pistola a n.3.
– Clebbino, sei un numero primo! – Niente. Toccava di nuovo a n.2.
– Clebbino. Clebbino... – un filo di bava gli è sceso da un angolo della bocca – Clebbino. Ma quale icona, KGB! – e ha sparato, a vuoto. Ha passato la pistola a n.1, che ha accarezzato il tamburo.
– Splaf – ha detto n.1 guardandomi. Si è puntato la pistola alla tempia.
– Clebbino. Amatevi, e patite – e subito dopo sono diventato sordo e ho visto un lampo e ho sentito un odore di ferro bruciato. Creativo n.1 è scivolato a terra rovesciando la sedia e io avevo degli schizzi di sangue sulla camicia e dei pezzetti di cervello sulla faccia.
– Questo sì che è un brain storming – ha detto n.3, battendo le mani sul tavolo.
10 settembre 2008
Ascensione, accelerazione, collisione
8 settembre 2008
Ho già tutto in mente
Non so come dirlo, ma Bilal l’ha fatto, ha preso in affitto un locale dismesso in una stradina secondaria del centro e la settimana prossima inaugura il suo kebizza express, lui voleva chiamarlo “RapidoKebizza” ma gli ho fatto notare che non era il caso, se lo veniva a sapere Mario di Rapidopizza chissà cosa poteva succedere. Allora l’ha chiamato “Kebizza da Bilal”, capirai che fantasia, gli ho detto, “Non rompere Bandini” ha tagliato corto lui “tu sempre solo critiche, mai niente di costruzione”, “vuoi dire ‘costruttivo’ Bilal” gli ho detto, non mi ha risposto.
Ma indovina chi gli ha prestato i soldi per aprire l’esercizio commerciale. La mia fidanzata Armenia, glieli ha dati. Quando me l’ha detto non ci potevo credere. “Se lo viene a sapere tuo padre ti ammazza” le ho detto. Suo padre è un pezzo grosso della Clebbino. “E perché mai. Sono soldi miei. E poi me li restituirà, cosa credi”. A causa di questa cosa abbiamo litigato, dopo però abbiamo fatto l’amore, e dopo ancora io le ho detto “però comunque alla fin fine la kebizza non è ‘sto granché”, era tanto per dire, ma Armenia se l’è presa, neanche fosse una sua invenzione la kebizza. Femmine. Ah, ma comunque quando avrò messo da parte abbastanza mance la smetto di consegnare a domicilio le pizze di Rapidopizza e mi licenzio e apro pure io un locale tutto mio e senza bisogno dei soldi di Armenia o di chicchessia, sarà un locale dove si vende l’Insalata Gelato, una cosa top secret di mia invenzione che non esiste sulla faccia della Terra e non appena l’avrò messa a punto (per ora è tutto nella mia mente, dunque è cosa praticamente fatta) allora aprirò il mio locale che si chiamerà Premiata InsalatoGelateria by Jimmy Bandini Sarcinella, ci metterò anche il cognome di mia madre tanto per fare la cosa con la dovuta altisonanza, e la gente verrà da me a mangiare la mia Insalata Gelato e dopo si strapperà i capelli dalla testa da quant’è buona e ne parleranno tutti i giornali e a un certo punto anche Bilal entrerà nella mia Premiata InsalatoGelateria dicendo “Ehi Bandini, ho sentito parlare di questa tua Insalata Gelato, sono proprio curioso di assaggiarla” ma io gli dirò “Spiacente signore, per oggi abbiamo esaurito le scorte, provi a ripassare domani ma non le garantisco niente”, e poi verrà anche Michele Lacazza il pizzaiolo di RapidoPizza e dirà “Ehi Bandini, passavo di qua, fammi un po’ assaggiare una di queste tue Insalate Gelato” e io gli dirò “Ci conosciamo signore? Spiacente signore, i portoricani non sono ammessi in questo rispettabile locale” e lui si incazzerà ancora di più perché gli avrò dato del portoricano. Ragazzi, non vedo l’ora di vedere la faccia che farà.