27 luglio 2017

Niente di tutto questo

Sono andato al supermercato del centro commerciale Clebbino nella Zona Deumanizzata per dire a Cinzia Pontesi che Ermete non ha più un occhio, e tutta la faccenda degli antidepressivi che vuole prendere anche se non è depresso ecc.
L’ho trovata che sistemava scatolette nella corsia dei cibi in scatola.
– Ah, sei tu – mi ha detto.
– Come tutti – ho risposto. Lei mi ha guardato senza capire.
– Tutti sono tu. “Ama il prossimo tu come te stesso”, c’è scritto nel Corano o giù di lì.
– Senti Bandini, sto lavorando.
Gliel’ho fatta corta. Le ho spiegato la faccenda dell’incidente all’occhio di Ermete per colpa del mio colpo di fionda conseguente al duello all’alba al quale mi aveva sfidato in seguito al fatto che si era sentito offeso dal fatto che io avevo detto a lei, Cinzia, di lasciarlo.
Lei guardava le scatolette di pelati, girandole tra le mani, come se invece di pelati fossero merda d’artista, e per un po’ non ha detto niente. “Si informa la gentile clientela che apre la cassa 5” ha detto invece una voce all’altoparlante. Non ci saranno mai abbastanza supermercati nel mondo. Ce ne vorrebbe uno in ogni strada, uno in ogni condominio, la gente si lamenta che le librerie chiudono e ci fanno i supermercati, i cinema dove facevano dei bellissimi film su tizi che nella vita lottano per diventare qualcuno e poi alla fine ci riescono chiudono e ci fanno i supermercati, i supermercati chiudono e ci fanno supersupermercati, ma in realtà non basta, ci vorrebbero solo supermercati, un mondo di supermercati dove girare per sempre con carrellini cigolanti mentre le casse diffondono canzoni educate.
– E cosa dovrei dirti, che sono tipo onorata del fatto che vi siete sfidati a duello per me? Dovrei gettarti le braccia al collo per il fatto che lo hai reso mezzo cieco? Guarda che a me dei vostri giochi idioti da maschi non me ne frega niente. Per me gli puoi cavare anche l’altro occhio. Io non ho obblighi verso nessuno, sono libera, chiaro?
Stavo per dirle che io veramente non mi ero sfidato a duello per lei, e poi che cos’era tutta questa tigna? Però poi non ho detto niente di tutto questo, è sempre così, la fiera dello sproloquio e la fiera del non detto, mai una via di mezzo.
– Me la spieghi una cosa – invece le ho detto.
Lei si è spostata una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Questo mi ha fatto pensare che dopotutto è peggio perdere un orecchio di un occhio: non puoi più metterci dietro i capelli, non puoi più appoggiarci l’asta degli occhiali, non puoi più grattarti l’orecchio stesso. Non gli era andata male dopotutto a Ermete.
– Cosa c'è ancora – ha detto Cinzia Pontesi.
– Come mai le scatolette di tonno sono rotonde, e quelle degli sgombri invece sono rettangolari?

19 luglio 2017

Primo sogno di Creativo n.2

Oggi in sala mensa Creativo n.2 mi ha raccontato il sogno che ha fatto stanotte.
– Ho sognato che mi perdevo in un bosco durante una prova di orienteering e mi ritrovavo sul Golgota. C’era Gesù Cristo crocifisso, la croce però era bassa, quindi Cristo era tipo a 10 cm da terra, e non c’erano i ladroni, non c’era nessuno. Mentre cerco di orientarmi per ritrovare la strada, sento che il Cristo bisbiglia verso di me, per attirare la mia attenzione. Allora mi avvicino e gli faccio: qualcosa non va? E lui, con un filo di voce: aiutami! Tirami giù da qui! Io mi guardo intorno e non c’è anima viva e allora realizzo che posso liberare il Cristo e cambiare tipo la storia dell’umanità, così senza pensarci due volte lo afferro per il bacino e comincio a tirare. Lui urla, urla come un dannato dell’Inferno, e io gli faccio shhhh, shhhhh, zitto porcatroia o ci sentono!, e continuo a tirare, e lui a urlare, e io a tirare, finché non viene giù dalla croce e non cadiamo tutti e due per terra. Hai visto, ce l’ho fatta!, gli dico trionfante, si può sapere cosa c’era da urlare? E lui, agonizzante, mi fa: i chiodi! prima dovevi togliere i chiodi, stronzo! Allora improvvisamente capisco e vedo che ha le mani e i piedi maciullati e sanguinolenti, mentre i chiodi sono ancora infissi alla croce con pezzi di carne rimasti attaccati, e realizzo con orrore che ho divelto il Cristo dalla croce, allora comincio a correre via nel bosco più veloce che posso, e dietro di me sento la voce del Cristo che urla: dove vai? dove scappi? ti troverò!
Guardo Creativo n.2 senza dire niente.
– Secondo te che significa? – mi fa.
– Hai divelto il Cristo dalla croce.
– Sì, ma non l’ho fatto apposta. Non volevo divellerlo. Volevo solo tirarlo giù, non mi ricordavo che era inchiodato.
– E così l’hai divelto.
– Era solo un sogno! E poi non volevo divellerlo. Nessuno divellerebbe il Cristo!
– Ma tu lo divellesti.
– Era un sogno.
– Un sogno divellente.
– Divertente un cazzo, io –
– Non ho detto divertente. Ho detto divellente: participio presente di divellere.
– Chi è che divelle cosa? – ha detto Creativa, sedendosi al nostro tavolo.
 Io mi sono messo in bocca un pezzo di pane e ho cominciato a masticarlo e rimasticarlo, finché non è diventato poltiglia schifosa.

14 luglio 2017

Il contrario di depresso

In seguito al nostro duello a colpi di fionda Ermete ha perso l’occhio. Al pronto soccorso hanno cercato di fare il possibile per salvarlo, mentre Ermete diceva “non importa, non importa”. Tutto orgoglioso mi ha mostrato la sua benda, che ha comprato in un negozio di accessori per bikers.
– Senti, mi dispiace – gli ho detto.
– Ho sempre sognato di fare il pirata – ha detto. Ha un’altra ragione per essere contento: gli hanno prescritto degli antidepressivi. Lui non è depresso – anche se al medico non l’ha detto, anzi ha cercato di darsi un’aria più abbattuta possibile –, anzi da quando ha perso l’occhio è euforico.
– Se non sei depresso che te ne fai degli antidepressivi?
– Ho pensato che se un depresso prende gli antidepressivi per essere normale, se li prendo io che sono normale allora mi faranno diventare... qual è il contrario di depresso? Sdepresso?
Ci ho pensato un po’. In geografia la depressione è un’area posta a un livello inferiore rispetto al territorio circostante; il contrario è un’area posta a un livello superiore, dunque un rilievo.
– Il contrario di depresso è montuoso – ho detto.
Ermete ha gonfiato il petto.
– Montuoso! Perfetto. Gli antidepressivi mi renderanno montuoso. Oh, amico mio. Fino a pochi giorni fa mi sentivo una nullità, un uomo usato e abbandonato. Adesso guardami. Sarò un pirata montuoso.  La vita è fantastica!
Mi ha abbracciato e se ne è andato, con passo piratesco.
Non sono sicuro che questa cosa degli antidepressivi presi in funzione montuosa vada bene.
Forse è meglio che vada a parlarne con Cinzia Pontesi.