13 giugno 2016

Crepi

Perché augurare a qualcuno “in bocca al lupo” è un po’ augurargli un cancro, hai le stesse possibilità di sopravvivenza. Insomma non è una cosa carina da fare a qualcuno che ha una sfida da affrontare, no? “Domani ho l’esame di maturità”, “Davvero? Be’, ti venisse un cancro!” “Crepi il cancro!”.

12 giugno 2016

Comunque

Comunque quando mi dicono “In bocca al lupo” io rispondo “Vaffanculo”.

1 giugno 2016

La peste del secolo

Mentre spazzolavo Dolly, la mia pecora gonfiabile scopabile, mi ha telefonato Ermete Dossi. Io vorrei sapere perché la gente mi telefona, la telefono mai io? No! Che cosa ho fatto di male nella vita? Mi telefonano tutti. Tutti vogliono farmi risparmiare sulla bolletta del gas, sulla bolletta della luce, sulla bolletta dell’acqua, sulla bolletta del telefono (ma io non telefono mai, più risparmiare di così, cosa dovrei fare?), vogliono sapere tutto su di me, per chi voterò, per chi voterei, per chi votai, per chi votassi, e poi ci sono quelli che mi chiamano per chiedermi come mai non li chiamo mai (mio padre). Per liberarmi di questi ultimi (mio padre) forse dovrei chiamarli io, per prevenire il fatto che poi mi chiameranno per chiedermi come mai non li chiamo mai; ma tutto questo chiamare, chiamare, chiamare, ma a che serve? Meno chiamare, più chiavare.
– Sono Ermete.
– Carissimo! È un po’ che non ci si.
– Cinzia mi ha lasciato.
– No! Dove?
– Come, dove. Dove cosa?
– Come dove o dove cosa?
– Come cosa… ma che cazzo stai dicendo, stronzo!
– Dove ti ha lasciato, dico.
– Senti, non fare lo stronzo, lo sai benissimo, mi ha lasciato che mi ha mollato!
– Mi dispiace tantissimo, quando è successo?
– E mi ha detto che sei stato tu, a dirle che doveva lasciarmi.
– Io? Noo, io le ho dato solo un consiglio.
– Pezzo di merda, e che consiglio è? Perché non ti fai i cazzi tuoi?
– Senti, lei mi ha chiesto un consiglio su cosa doveva fare, io le ho detto: non lasciarlo. A lei però non andava bene come consiglio, e allora le ho detto: lascialo.
– Facile la vita per te eh? Se non è A è B, che problema c’è?
– Devi riconoscere che in questo caso –
– Io ti credevo un amico! Che razza di persona sei?
– Che razza? Adesso non è il caso di essere razzisti, io –
– Ma io l’ho capito sai, tu è dall’inizio che trami per rovinare la storia tra me e Cinzia, non ti è mai andata giù il fatto che lei abbia scelto me e non te, ma non pensavo che arrivassi a questo, sei veramente un viscido subdolo –
– Cosa? A me, ma scherzi, Cinzia, ma come ti salta, a me non piacciono le donne, a me piacciono le pecore.
– Tu hai offeso il mio onore e io adesso esigo soddisfazione. Ti sfido a duello, stronzo!
– Cosa? Senti Ermete, per me vale il principio soddisfatti o rimborsati, per cui sono sicuro che se vuoi soddisfazione possiamo trovare un accordo.
– Verrai contattato dal mio padrino che ti comunicherà tutti i dettagli della cosa.
– Cosa? Quale cosa Ermete?
– Addio.
Mi sono rimesso a spazzolare Dolly. La telefonia è veramente la peste dei nostri tempi, quasi quanto la peste era la peste dei tempi di Giovanni Boccaccio. Potremmo dire anzi che la peste era la telefonia dei tempi di Boccaccio.