Sono andato nella Zona Deumanizzata da Ermete. L’ho trovato nel cortile del condominio diroccato dove vive. Era seduto su un grosso pneumatico di camion e al centro del cortile c’era una specie di piramide formata da un ammasso di elettrodomestici: videoregistratori lettori dvd televisori con tubo catodico lavatrici lavastoviglie frigoriferi. Il cortile era tappezzato di chiazze di licheni.
– Che cos’è – gli ho chiesto.
– Una specie di totem, direi – ha detto.
– L’hai fatto tu?
– No, mia nonna.
– Perché hai fatto una cosa del genere?
Ermete mi ha guardato senza girare la testa, ho visto saettare il bianco degli occhi.
– Lo sai come li chiamano nella grande distribuzione? Elettrodomestici bianchi ed elettrodomestici bruni. Sai la differenza? Quelli bianchi sono gli elettrodomestici da cucina. Che di solito sono appunto bianchi. Il frigo, la lavastoviglie. La lavatrice. I bruni sono quelli destinati all’intrattenimento, quelli da salotto. Tv, registratori, impianti stereo. Bianchi e bruni. Capisci? Non si fanno problemi a chiamarli elettrodomestici bruni. Non si fanno venire stupidi scrupoli, il prurito del politicamente corretto, non li chiamano “elettrodomestici di colore”, no. Gli elettrodomestici sono bruni, gli uomini invece “di colore”. A me “di colore” mi sembra una definizione più adatta a un televisore che a un uomo, e invece no, gli uomini sono di colore, ecco come stanno le cose.
Volevo dirgli che mio cognato scrive per “Io, elettrodomestico”, ma non l’ho detto, non ero andato lì per quello, ero andato lì per chiedergli un’altra cosa, e infatti gliel’ho chiesta.
– Conosci una certa Olga?
– No. Vende elettrodomestici di colore?
– No. L’altro giorno si è presentata a casa mia. Dice di essere la tua, insomma sì, fidanzata.
Ermete ha piegato la testa di lato.
– La mia fidanzata? E com’è? Bella?
– Insomma. Niente di che.
– Ti pareva.
– Ma insomma è vero? Che è la tua fidanzata.
– No. Non ho una fidanzata. Per quale motivo sennò avrei rapito Giselle?
– Lei ha detto che. Cioè, magari ci sono cose che non so. Di te.
– A proposito, come sta Giselle?
– Se n’è andata. Mi ha lasciato. È finita. Adesso sto con Eugenia.
Ermete ha buttato fuori aria dal naso, con un buffo fischio.
– Niente finisce, tutto è per sempre – ha detto, e ha fatto una scoreggia – Scusa – ha aggiunto.
Si è alzato un po’ di vento e l’antenna di un televisore del totem ha tremato come il ramo di un albero.
– Sta cambiando il tempo – ha detto Ermete stropicciandosi gli omeri.
– Ah sì? E com’è questa storia? Se tutto è per sempre come fa a cambiare il tempo?
Ermete ha starnutito.
– È la stessa cosa, Bandini.
– Che cos’è – gli ho chiesto.
– Una specie di totem, direi – ha detto.
– L’hai fatto tu?
– No, mia nonna.
– Perché hai fatto una cosa del genere?
Ermete mi ha guardato senza girare la testa, ho visto saettare il bianco degli occhi.
– Lo sai come li chiamano nella grande distribuzione? Elettrodomestici bianchi ed elettrodomestici bruni. Sai la differenza? Quelli bianchi sono gli elettrodomestici da cucina. Che di solito sono appunto bianchi. Il frigo, la lavastoviglie. La lavatrice. I bruni sono quelli destinati all’intrattenimento, quelli da salotto. Tv, registratori, impianti stereo. Bianchi e bruni. Capisci? Non si fanno problemi a chiamarli elettrodomestici bruni. Non si fanno venire stupidi scrupoli, il prurito del politicamente corretto, non li chiamano “elettrodomestici di colore”, no. Gli elettrodomestici sono bruni, gli uomini invece “di colore”. A me “di colore” mi sembra una definizione più adatta a un televisore che a un uomo, e invece no, gli uomini sono di colore, ecco come stanno le cose.
Volevo dirgli che mio cognato scrive per “Io, elettrodomestico”, ma non l’ho detto, non ero andato lì per quello, ero andato lì per chiedergli un’altra cosa, e infatti gliel’ho chiesta.
– Conosci una certa Olga?
– No. Vende elettrodomestici di colore?
– No. L’altro giorno si è presentata a casa mia. Dice di essere la tua, insomma sì, fidanzata.
Ermete ha piegato la testa di lato.
– La mia fidanzata? E com’è? Bella?
– Insomma. Niente di che.
– Ti pareva.
– Ma insomma è vero? Che è la tua fidanzata.
– No. Non ho una fidanzata. Per quale motivo sennò avrei rapito Giselle?
– Lei ha detto che. Cioè, magari ci sono cose che non so. Di te.
– A proposito, come sta Giselle?
– Se n’è andata. Mi ha lasciato. È finita. Adesso sto con Eugenia.
Ermete ha buttato fuori aria dal naso, con un buffo fischio.
– Niente finisce, tutto è per sempre – ha detto, e ha fatto una scoreggia – Scusa – ha aggiunto.
Si è alzato un po’ di vento e l’antenna di un televisore del totem ha tremato come il ramo di un albero.
– Sta cambiando il tempo – ha detto Ermete stropicciandosi gli omeri.
– Ah sì? E com’è questa storia? Se tutto è per sempre come fa a cambiare il tempo?
Ermete ha starnutito.
– È la stessa cosa, Bandini.
Commenti
Ermete ha starnutito.
– È la stessa cosa, Bandini.
Questa e' filosofia, Bandini.
Tubo catodico, tubo catodico tubo catodico!
Forse Stefania li considera troppo belli.
No, mia nonna.
scoreggia
Lei ha detto che.
La chiusa è molto bella, come sempre nel Bandini migliore.
Di cui a breve il dott. Sugar ti fornirà le specifiche tecniche.
Molti di voi non si accontentano di ignorare i problemi ma vogliono per forza segnalarli e addirittura risolverli.
E chi se non la Clebbino poteva risolvere il problema di chi vuole a tutti i costi risolvere problemi?
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Dott. Clayton Sugar
Divisione Problematiche Esistenziali
Clebbino Inc.
da google:
La flatulenza (in lingua volgare: scoreggia) è una miscela di gas (prodotta dai batteri simbiotici e dai lieviti che vivono nel tratto gastrointestinale dei ...
i licheni c'entrano qualcosa ?
anche se nel post di Le Carré è rimasto tutto a bastone.
Uniformi, Bandini. Uniformi.
>Ep, i tuoi feedback sono tenuti nella dovuta considerazione, non aver tema.
E mi dia del lei, per cortesia.