10 aprile 2020

L’improvviso scioglimento

Al Reparto Marketing fanno corsi di yoga, ha detto stamattina il capo, non si sa rivolto a chi. Forse parlava con me, forse con l’idrante attaccato al muro, ultima data di revisione 22/01/2019. Passo le ore a guardare i pannelli traforati del soffitto nel mio ufficio, ripetendo come un mantra la parola débâcle, che trovo di una musicalità struggente. Dé-bâ-cle, dé-bâ-cle, una pomposità da marcia funebre con accenti di gioia perversa, dé-bâ-cle, dé-bâ-cle.
C’è gente che accende e spegne l’aria condizionata, per sentirsi viva, o forse per riflesso condizionato (ha-ha).
– Tra poco è Pasqua – ha detto a pranzo Numero 3, si è rapato a zero l’altro ieri. Gli ho chiesto come ha fatto. “Strappandomeli uno a uno” ha detto, e ha sorriso. Io ho sentito freddo.
– Il mio giorno preferito però non è il giorno di Pasqua. Sai qual è? – ha chiesto.
– Stamattina sono andato nel deep web e ho trovato una definizione bellissima della parola débâcle che sta nel NUOVO DIZIONARIO ITALIANO-FRANCESE SECONDO LE MIGLIORI EDIZIONI D’ALBERTI COMPILATO SUL GRAN VOCABOLARIO DELLA CRUSCA E SULL’ULTIMA EDIZIONE DI QUELLO DELL’ACCADEMIA FRANCESE, 1824, e dice così: “l’improvviso scioglimento d’un fiume ch’è stato gran tempo diacciato”.
– Il mio giorno preferito è il sabato santo. E sai perché? Perché è l’unico giorno in cui Cristo è, e rimane, morto. Il giorno prima lo ammazzano; quello dopo risorge; ma sabato, niente. Morto. Cioè capisci, non è che risorge subito. Ci mette comunque più di 24 ore a ripigliarsi. Segno che comunque una certa batosta l’ha subita. Un effettivo K.O. c’è stato, checché ne dicano i cristiani. Già. Sabato Santo. Il Sabato Santo c’è quell’aria fina, quella sensazione di freschezza nell’aria, come essersi tolti un peso. Ci hai mai fatto caso?
– Sì ma poi risorge. Non c’è vera dé-bâ-cle. Non ne ha la dignità. Non ha la forza drammatica di una sconfitta di vaste proporzioni, di una sconfitta clamorosa, della batosta, della disfatta. Neanche morire gli viene bene, al Figlio di Dio. Niente che porti mai fino in fondo. Come suo padre del resto. I primi sei giorni era partito forte, ma poi? Il settimo si è riposato. E poi? Te lo dico io: dall’ottavo in poi si è rotto il cazzo. Il giocattolo era già vecchio per lui. 
– Tale padre tale figlio, dici.
– Dico.
– Sai perché mi sono strappato i capelli uno a uno?
“Perché sei una testa di cazzo?” ho pensato. Ma invece ho fatto solo no con la testa.
– Luca, 12,7: Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.
Ho annuito.
– Allora ho pensato, ora li conto, poi salgo sul tetto e urlo: allora, sentiamo, quanti sarebbero i miei capelli?
Ho annuito.
– Solo che poi quando sono arrivato sul tetto, mi sono dimenticato. Mi sono dimenticato quanti erano.

Solo gli esseri umani, no – solo gli esseri umani del ventunesimo secolo, no – solo gli esseri umani di questo Paese, no – solo gli esseri umani chiusi qui dentro insieme a me, – ho pensato – solo loro sanno davvero, fino in fondo e definitivamente, che cos’è una dé-bâ-cle,
dé-bâ-cle
dé-bâ-cle
  


2 aprile 2020

Valide alternative all’acido ialuronico

Ierisera Creativa n.1 mi ha chiesto se la baciavo.
Avevo appena spento le luci del mio ufficio e stavo sistemando il tappetino sotto al tavolo per la notte, quando lei ha bussato e, prima che le dicessi avanti, è entrata. Allora le ho chiesto se le serviva qualcosa e lei mi ha detto se per favore la baciavo.
– Non mi fraintendere, non è perché mi piaci, anzi a me piacciono le donne, ahahah ecco fatto coming out, ma questa è un’altra storia, no è perché l’altro giorno sul sito di Focus ho letto che baciarsi aiuta ad avere una pelle più bella per via dello scambio di microbi, e siccome ho finito la mia crema viso Loréal Revitalift Filler allora mi sono ricordata di questa cosa e mi sono detta perché no?
– Perché no? – ho ripetuto io, che non sapevo bene cosa dire.
– Che poi l’avrei chiesto a n.3 ma poi magari si fa idee strane, mentre tu mi sembra di capire che sei gay e in questo modo eviteremmo qualsiasi spiacevole implicazione sessuale.
– Cosa? No veramente io non sono gay. Non ho neanche molti amici gay, anzi nessuno per la verità.
Creativa n.1 mi ha guardato seria per un attimo e poi è scoppiata a ridere.
– Ecco fatto, ennesima gaffe, ahaha, be’ comunque è sospetto questo tuo prendere così le distanze, magari sei criptogay e non lo sai neanche tu, la vita è piena di sorprese inaspettate.
Io stavo per dirle che non credevo di essere criptogay, forse più che altro mi sentivo zoofilo o tecnicamente zooerasta con tendenze al furry fandom, ma mi sono limitato ad alzare le spalle.
Creativa n.1 si è infilata anche lei sotto la scrivania, mi ha preso la testa e mi ha infilato la lingua in bocca. Sapeva di Chupa Chups al cardamomo. Dopo che abbiamo mulinato un po’ le lingue si è staccata e ha detto:
– Ok perfetto, dovrebbe bastare. Magari domani sera potresti lavarti i denti?
Dopo che è uscita mi sono rannicchiato sul mio tappetino. Nel buio vedevo tutte le lucine degli standby creare costellazioni oniriche. Avevo un accenno di erezione che non accennava a disaccennare. Mi sono addormentato con l’immagine mentale di paesaggi bucolici e lascivi, nei quali inseguivo non visto Creativa n.1 avvolta in un vello. Lei raggiungeva una radura al cui centro si stagliava il tavolo riunioni della Sala Incubatrice. Lei vi saliva sopra, si accovacciava e faceva una montagnetta di palline di sterco grandi come biglie.