20 novembre 2019

Tutto okay

«Tutto ok?» mi ha chiesto stamattina Creativa n.1.
Questa domanda mi paralizza sempre. Come può mai essere TUTTO ok? Che cosa potrei mai rispondere? «Mah, tutto-tutto proprio no, io sarei anche ok, ma poi ci sarebbe la situazione dei curdi, e i detenuti nelle prigioni libiche pure loro mi sa che non stanno ok, e poi c’è la situazione a Taiwan che è decisamente non ok, e anche con l’emergenza climatica le cose stanno andando piuttosto a puttane, quindi no, proprio tutto ok no, ma qualcosina sì dài”, potrei mai rispondere così? Ogni volta? Forse dovrei, ma poi so già come la gente comincerebbe a guardarmi, le persone comincerebbero piano piano a retrocedere, la mia bolla d’aria comincerebbe a crescere, crescere, crescere. Quindi non resta che rispondere con un altro paradosso: «Non c’è male», che è come dire che non esiste male al mondo, il male è stato debellato, quindi sì, in definitiva è TUTTO ok. Domanda e risposta che si annullano a vicenda, in una deflagrazione silenziosa, dopodiché la discussione può tornare sulla terra, davanti al distributore automatico di bevande calde, a parlare dell’ultimo video buffo diventato virale in cui si vede un uomo che si fa un selfie davanti a un palazzo in fiamme finché una fiamma non lambisce il suo cappotto, l’uomo comincia a bruciare a sua volta ma non può resistere, anzi inizia a filmarsi e lo si vede ardere con il braccio che regge lo smartphone finché anche il braccio non si carbonizza e lo smartphone si fonde con la sua mano e la mano si stacca. Le lacrime dal ridere.