21 gennaio 2010

Maledetta felicità

Quando ero piccolo mia madre mi raccontava sempre una storia per farmi addormentare. Credo che se la fosse inventata lei perché poi crescendo e parlandone con altri nessuno l'aveva mai sentita. Ecco la storia.

C'era una volta un uomo che voleva morire felice. Infatti gli avevano detto che dopo la morte si sarebbe restati in eterno immobili nello stato d'animo in cui si era al momento della morte. Se uno moriva e nel momento della morte era disperato, la sua anima sarebbe in eterno fluttuata in una condizione di disperazione. Se uno moriva sereno, la sua anima sarebbe in eterno fluttuata nella serenità. Perciò, si disse l'uomo, se io morissi nel momento della massima felicità possibile, resterei in eterno massimamente felice. Allora una sera evocò il Signore della Morte e gli disse: "Signore della Morte, ti faccio una richiesta. Non mi importa di vivere fino al termine effettivo della mia vita. Ti chiedo di venirmi a prendere nel momento esatto in cui sarò al picco della mia felicità. Nel momento più felice della mia vita, è allora che ti chiedo di venirmi a prendere, in qualsiasi momento esso capiti". Così disse. "Okay" rispose il Signore della Morte, e sparì. L'uomo, tutto contento, fregandosi le mani se ne andò a letto. Ma il giorno dopo, cominciò ad aver paura di morire troppo presto. "E se capitasse proprio oggi, il momento più felice della mia vita? Dovrei morire di già?" si chiedeva. Questo pensiero iniziò a terrorizzarlo. Cominciò a pentirsi della richiesta che aveva fatto al Signore della Morte. Pensò di cavarsela iniziando ad evitare tutte le occasioni di potenziale felicità. Ad esempio, evitava in tutti i modi di conoscere delle donne, perché temeva di innamorarsi e quindi di diventare felice. Ogni volta che incrociava una donna che gli piaceva, cambiava subito strada. In generale cominciò a girare alla larga da tutte le occasioni di socializzazione. Le feste, le cene, le gite. Decise che non avrebbe mai fatto viaggi nei paesi lontani che aveva sempre desiderato vedere. Ma si accorse che anche uscire a fare due passi nel quartiere dove viveva gli recava una gioia indicibile. Che scambiare due parole con chiunque, anche uno sconosciuto, anche un cane, lo rendeva felice. La felicità era in agguato ovunque, e più la evitava, più se la sentiva alle calcagna. Si chiuse in casa, smise di frequentare chiunque. Ma anche leggere un libro o vedere un film gli inondava il cuore di felicità. Allora smise di leggere, smise di guardare film. Smise anche di guardare fuori dalla finestra, perché ogni volta il cielo gli sembrava così bello che ne sarebbe potuto morire. Ma non c'era niente da fare, più ci stava attento e più la felicità grondava da ogni cosa, da una crepa sul muro, da un gatto di polvere, da un mestolo. A ogni sussulto di gioia del cuore si aspettava di morire. Alla fine l'idea di essere felice gli diventò così intollerabile che non gli restò altro che suicidarsi.

Non so come mia madre potesse pensare che io mi sarei addormentato dopo una storia del genere. Dopo restavo sempre con gli occhi spalancati nel buio per ore, mi aspettavo che da un momento all'altro la felicità sarebbe sbucata da sotto il letto per divorarmi, maledetta felicità.

24 commenti:

Mario Pe(l)lacani ha detto...

il signore della morte ci sara' rimasto molto male

al3sim ha detto...

Che fretta c'era, maledetta primavera?

Anonimo ha detto...

oh che bello!

ufficialedavide ha detto...

Morire nel momento della massima felicità possibile non ha prezzo. per tutto il resto c'è Mastercard

estate-indiana ha detto...

Una volta le mie amiche stavano parlando di due sposini che si erano schiantati in aereo durante il viaggio di nozze. Io ho detto qualcosa del tipo "sono morti al massimo della felicità, dopo poteva solo andar pegggio." Mi hanno guardata malissimo ma in realtà era un pensiero romantico.

Zazie ha detto...

Mamma geniale, storia bellissima!

Bandini ha detto...

> Pellacani
Ahahaha.

> Al3sim
E' la colonna sonora ideale, sì.

> Ufficialedavide
Con Mastercard puoi morire anche con ilconto scoperto, oltreché felice

> Estate-indiana
Oggi come oggi il romanticismo è una frase di Moccia nei Baci Perugina

cletus ha detto...

ecco perchè i terroristi ce l'hanno cosi tanto con i cittadini americani: sono l'unico popolo al mondo ad aver sancito il diritto alla felicità sulla carta costituzionale.


E'stato per questo che altri signori della morte, pur di non restare nulla facenti si sono dovuti mettere a produrre armi ?

MeDiAmEnTe IsTeRiCa ha detto...

Ok,dopo questa basta.
Posso chiederti di sposarmi?

fede ha detto...

è che la felicità sa essere subdola a volte...

renton ha detto...

Una vogliuzza per il giorno, una vogliuzza per la notte: fermo restando la salute. (Nietzsche a proposito di Felicita')

spuzza ha detto...

Che storia bellissima *_*

Anonimo ha detto...

È una storia bellissima ma se mai la racconterò a dei figli penso che troverò un finale più brillante. Questo non spiega cosa succede dopo. Non dormivi perché vedevi la contraddizione: l'uomo ha fatto un patto e quindi non può morire se non al momento di massima felicità. Il vero finale è che l'uomo non riesca ad ammazzarsi. Ah no ma lui muore proprio perché il momento del suicidio, come momento di liberazione, diventa il momento di massima felicità? Ah. Be' comunque c'è anche la possibilità che tua madre ad un certo punto volesse andare a dormire pure lei.

in ogni caso, prima lettura del tuo blog: complimenti e in bocca al lupo per il resto.

A.

Bandini ha detto...

> Cletus:
Forse i signori della Morte non avevano mia madre a raccontargli storie.

> Mediamente Isterica:
Mi dispiace, appartengo ad Armenia, la mia bambola di plastica.

> Fede:
È la nostra mente che è subdola. Lo dice il nome.

>Renton:
Quando c'è tutto, c'è la salute.

> A.
Secondo me, se tu ti ammazzi sei tu che vai dal Signore della Morte, non è lui che viene da te. Cioè, il risultato è identico, cambia la dinamica. Almeno così pensavo sempre prima di addormentarmi.

Jo ha detto...

Bellissimo bellissimo bellissimo.


Jo

P.S. Finalmente il libro delle Ascensioni! :D
Ma nessuna nuova Ascensione sul blog? Noi si attende...

Bandini ha detto...

Jo, attualmente l'ascensore è rotto. Non so se lo ripareranno mai, dipende dall'esito delle prossime riunioni di condominio. Chissà...

peppermind ha detto...

Bruttissimo!

ok, era per andare controcorente.
e anche per non provare troppa gioia >.>

Bandini ha detto...

Pepper, tu sì che hai capito lo spirito.

harvey ha detto...

vorrei morire triste come non mai, ora che ho letto.

Bandini ha detto...

Oh accidenti, e perché, Harvey?

Anonimo ha detto...

Scusa, con tutto il rispetto, veramente, ma raccontare una storia così a un bambino mi sembra da deficienti. Ripeto, scusa per il termine che limito al singolo fatto che hai raccontato, non alla persona tutta che non conosco...

Bandini ha detto...

Anonimo,
non è che la favola di Hansel und Gretel sia meno terribile, se ci pensi bene.

astrid ha detto...

@cletus: nella dichiarazione di indipendenza americana non è sancito il diritto alla felicità, ma alla ricerca della felicità (the pursuit of happiness), mi sembra ben diverso.

Cifra Web Master ha detto...

E' la storia più bella che io abbia mia sentito, certo un pò riassunta ma piacevole