4 maggio 2016

Riposa in pace

Sono andato al cimitero a vedere come stava mia madre, e mia madre non c’era più. Voglio dire che non c’era più nella sua nuova forma di funghetto. Non lo sapevo che i funghetti potessero andarsene così da un’altra parte. Pensavo che avessero le radici, o quello che è. Ora che ci penso però un fungo non è un albero o un fiore, forse le radici non ce le ha, forse può andare dove gli pare. Tipo nelle piscine e in altri posti umidi dove si trova a suo agio. Dove sei andata, mamma? Volevo fare due chiacchiere con te. Poi magari torni? Non pensavo che anche da morti si fosse così inquieti, forse è per questo che si dice: “riposa in pace”. Perché non è così scontato, evidentemente c’è gente che riposa nell’inquietudine, o nell’astio, o nel rimpianto, o nella frustrazione, proprio come nella vita di tutti i giorni, anche se non lo chiamerei propriamente “riposare”. E con questo ho già usato per due volte le virgolette in un unico post, e siccome odio le virgolette, forse è meglio se per oggi la finisco qua.
Comunque neanche io riposerò in pace, mi sa. Perché so già che quello che non mi andrà giù sarà il fatto di non poter restituire la cortesia a tutti quelli che saranno venuti al mio funerale.

1 commento:

Cletus ha detto...

genio. sto piangendo.