13 gennaio 2014

Un bellissimo funerale

L’altro giorno nella buca della posta ho trovato una busta nera. Era un invito per il funerale di Creativo n.2. Ci sono rimasto male. In calce al biglietto c’era scritto RSVP, e sotto tutti i contatti di n.2: skype, twitter, FB, g+, mail. Sono andato su skype, ho visto che n.2 era online, gli ho mandato un messaggio via chat: “Come stai?”, che forse non è il messaggio giusto da scrivere a uno a cui faranno il funerale tra tre giorni, ma a questa cosa ci ho pensato solo dopo averlo scritto. Tempo qualche secondo, e ha risposto al mio messaggio: “Tutto okayssimo, grazie. Hai ricevuto il mio invito? Ci vieni al mio funerale?”. Rassicurato, ho risposto che ci sarei andato senz’altro.
Tre giorni dopo mi sono vestito indossando l’unico abito nero che ho, lo stesso che ho indossato per il funerale di Creativo n.1 e prima ancora per quello di mia madre e prima ancora per il matrimonio di mia cugina, che poi era l’occasione per cui l’avevo comprato. L’appuntamento era per le 14.30 alla camera ardente di un istituto privato, mi sono recato là. Dentro c’erano tutti gli altri creativi, più il nostro capo, alcuni colleghi di altri reparti e familiari e amici, tutti rispettosamente disposti attorno alla bara, aperta, con dentro Creativo n.2, in un elegantissimo gessato nero, perfettamente immobile. Appena mi ha visto mi ha fatto un cenno impercettibile con le sopracciglia. “Ehilà” gli ho sussurrato, rispondendo al saluto. Lui, muovendo appena le labbra, mi ha detto: shhh, sarei morto. “Aggià”, ho risposto, e allora sono andato a fare le condoglianze ai familiari, che erano tristi ma di una tristezza tutto sommato misurata e composta. Mi sono avvicinato ai miei colleghi e abbiamo un po’ detto le solite cose che si dicono in questi casi, tipo: così all’improvviso / chi se lo aspettava / era così giovane / ieri stava così bene / ha un volto così sereno, sembra che dorma. Anche se quest’ultima frase non era proprio vera, visto che stava con gli occhi aperti e continuava a guardarsi attorno, vagamente compiaciuto. Finalmente è arrivato il prete, che dopo aver asperso la salma con l’acqua santa, mormorando certe nenie liturgiche, ha fatto cenno ai portantini di procedere. I portantini si sono rispettosamente fatti avanti e hanno spinto il carrellino con la bara fuori dalla camera ardente. “Ma non la chiudono?” ho chiesto a Creativo n.4, che era accanto a me. “Ma sei matto? Vuoi che soffochi?”. La bara è stata caricata sul carro funebre, tra corone di fiori, tra cui quella della Clebbino, fatta con i caratteristici fiori carnivori simbolo dello stemma araldico aziendale. Quindi ci siamo tutti trasferiti in chiesa, per lo svolgimento del rito funebre. In realtà, era una vecchia chiesa cristiano-ortodossa sconsacrata, noleggiata per l’occasione, mi ha spiegato uno dei portantini, che poi mi ha lasciato un biglietto da visita, su cui c’era scritto:

ONORANZE FUNEBRI SACCARDONI Specializzati in live funeral party
Perché aspettare di morire? Goditi il tuo funerale da VIVO
Anche feste di laurea e addii al celibato/nubilato


“Ah” ho detto io, “ma, e il prete?”. Mi ha spiegato che in realtà era un prete scomunicato per via di certe storie di pedofilia, e ora aveva aperto la partita IVA e collaborava con loro. L’omelia è stata molto bella, un ricordo vibrante e commovente e anche un po’ falso di Creativo n.2, arricchita dagli interventi davvero toccanti dei familiari e in particolare di una donna, che credo fosse la sorella del morto. Alla fine delle sue parole avevamo tutti le lacrime agli occhi e persino Creativo n.2 aveva tirato su la testa per ascoltare meglio, si vedeva questa testa spuntare dalla bara, tutta partecipe. Finita la cerimonia ci siamo intrattenuti per i saluti e le condoglianze finali nel piazzale antistante. Ho scambiato due parole con la mamma di Creativo n.2, che ora sorrideva raggiante, evidentemente aveva già elaborato il lutto, mentre il prete libero professionista titolare di partita IVA faceva dei ganascini a certi bimbetti, mangiandoseli con gli occhi.
“Bellissima cerimonia” ho detto alla madre di n.2, “dove lo seppelliscono?”. La signora mi ha guardato storto e mi ha dato uno schiaffo. Mi sa che il lutto non lo aveva elaborato del tutto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Simpatica storiella, ottima trovata. Credo che ti copieranno l'idea, sempre se non l'abbia già fatto tu.