8 gennaio 2014

Effetto sorpresa

Prima di Natale mentre ero seduto davanti alla tv di casa mia a guardare l’effetto neve con un paio di occhiali 3D è passata a trovarmi Cinzia Pontesi. "Volevo farti una sorpresa" ha detto al citofono. Non lo sa che a me le sorprese non piacciono. Vorrei proprio sapere chi le ha inventate. I barbari, invadendo l'Impero Romano d'Occidente? I greci, nascondendosi dentro un cavallo di legno? Dio, sfilando una costola a tradimento ad Adamo? Comunque sia, non mi piacciono, sono una cosa meschina, che punta tutto sull'omonimo effetto sorpresa, cioè fuffa, trucchetti da prestigiatori, degni di chi non argomenti. Ho aperto la porta a Cinzia.
– Buon Natale. Begli occhiali. Ti è calata la vista?
– No, ma ho perso una dimensione.
– Eh?
– Niente. Che ci fai da queste parti? A parte le sorprese, dico.
Mi ha raccontato che sotto le feste la Zona Deumanizzata per colpa di quel nuovo centro commerciale era diventata affollatissima e quasi invivibile, cioè, no, invivibile lo era prima, adesso era diventata un po' troppo vivibile, insomma avevo capito.
– Ma posso entrare o dobbiamo parlare qui sulla porta?
– Oh, scusa. Entra pure.
– E posso anche abbracciarti?
– Che cosa? E Ermete?
Cinzia ha riso: – Non preoccuparti, non è geloso. E poi è solo un abbraccio amichevole, niente di compromettente, non è che ti abbraccio e ti faccio una sega – e si è rimessa a ridere forte.
– Ah, allora ok.
Ci siamo abbracciati. Odorava di ruggine e di grondaia bagnata.
– Com’è che sei sparito così all’improvviso? Non è stato molto carino.
– Volevo farvi una sorpresa.
– Ermete lo diceva che prima o poi te ne saresti andato. Che non eri fatto per la Zona Deumanizzata. Che sei più un tipo da file al supermercato e sondaggi telefonici e riunioni condominiali e commenti anonimi sui blog altrui e cose così. Quindi insomma non è stata una gran sorpresa in realtà.
– Commenti anonimi sui blog altrui?
– Ma che stavi facendo?
– Stavo guardando l’effetto neve in 3D.
Le ho fatto vedere. Praticamente se uno guarda l’effetto neve televisivo con gli occhiali 3D è come se guardasse una vera nevicata. Se poi infila nello stereo anche la cassetta puliscitestine e la fa andare a tutto volume può sentire anche il rumore cupo e attutito della tormenta, è praticamente come starci dentro.
– Non hai il decoder, eh? – mi ha detto lei.
– No, ma che c’entra, è una scelta mia.
– Puoi prendere la mia tv, a casa mia. Se non l’hanno ancora rubata, ah ah ah. Tieni, ti ridò le chiavi. Tanto a me non servono.
– Ma neanche a me.
– Così mi innaffi le piante. O annaffi? Innaffi o annaffi?
– Quali piante? Non hai piante a casa, che io ricordi.
– Ma ormai ci saranno cresciute. Tipo che ne so, i licheni.
– Non credo che vadano annaffiati, i licheni.
– Oh insomma. Tienile tu.
Ho preso le chiavi. Mi sembrava un déjà-vu, ma sapete cosa, meglio l’effetto déjà-vu del maledetto effetto sorpresa. Ho guardato Cinzia, era ancora in piedi davanti a me, come in attesa di qualcosa. Ho fatto spallucce.
– Posso offrirti qualcosa? – le ho chiesto.
– Oh no, niente sesso grazie – e ha riso. Mi sono ricordato all’improvviso di quando la prendevo a schiaffi durante il Giorno della Rivincita, quando c’era ancora il Reparto Entropia. Mi sembrava che fossero passati secoli. Allora le ho dato uno schiaffo.
– Ehi. Era solo una battuta – ha detto lei, interdetta. Io ho riso.
– Ma no. Ti ricordi? Non hai avuto un déjà-vu?
Mi ha guardato senza capire, massaggiandosi la guancia.
– Il Giorno della Rivincita. Il Reparto Entropia...
Si è come illuminata.
– Ah sì! È vero, che scema. E pensare che ogni tanto mi sveglio ancora nel cuore della notte credendo di essere in quella cavolo di palestra aziendale, in fila contro il muro con le altre Penelopi.
– Quanti ricordi.
– Quello è un peluche? Che carino – ha detto Cinzia indicando Dolly, abbarbicata sul divano.
– No. Sì. È un... uno scaldino. Uno scaldino peluchoso.
– Come? Cioè, tipo una termocoperta?
– Sì! Una pecora elettrica.
– Ah. Fico.
– Sì, fica. Molto fica.
– Senti. Non so come dirtelo. Non voglio sembrare invadente. In realtà io sono passata anche per dirti... cioè tra pochi giorni è Natale... e immagino che tu sarai a pranzo con tuo padre... e insomma, ecco, magari avevi bisogno che ti facessi da fidanzata, come quell’altra volta. Volevo dirti che insomma sono disponibile, lo faccio volentieri. Mi fa piacere, ecco. Tu hai fatto molto per me e mi sembra il minimo. Ecco. L’ho detto.
In effetti a Natale ero stato invitato a pranzo a casa di mio padre e Svetlana, che nel frattempo era davvero arrivata da Vladivostok, quando ormai mi ero convinto che mio padre si fosse inventato tutto. E invece un bel giorno mi chiama al telefono e mi fa: “Sorpresa! Indovina un po’ chi è arrivata?”. Sorprese, sorprese, sempre sorprese.
– Ma scusa, e Ermete? Lo lasceresti solo, il giorno di Natale?
– Oh, lui capirebbe. E poi a lui non gliene frega niente del Natale. Invece dice che tu sei il classico tipo da Natale, Carnevale, Pasqua, Primo Maggio, Ferragosto, Immacolata, insomma capito come.
Ho annuito, anche se non avevo capito.
– Senti, non so che dire. Grazie per l’offerta. Nel caso, ti faccio sapere.
Sembrava delusa. O forse era solo un effetto degli occhiali 3D, non so. Comunque, ci siamo salutati, scambiati gli auguri eccetera eccetera. Quando è uscita io sono tornato sul divano a godermi la mia tempesta perfetta, infilando le dita nei riccioli lanosi della mia Dolly. Alla fine poi a Natale non ci sono andato da mio padre. Ho fatto finta di essere malato – febbre da fieno – e me ne sono rimasto in casa a fare palline di terra dal mucchietto di terra che avevo comprato su Internet, e facevo finta che fossero palline di merda di Dolly. Poi dopo la rimproveravo per il fatto di avermi cagato in casa. Poi facevamo pace e per suggellare la pace fatta me la inchiappettavo. È stato un bel Natale.

6 commenti:

Davide S ha detto...

Certo che pubblicare la puntata natalizia l'8 gennaio è veramente una maniera subdola di trattare i propri lettori ;-)

Bandini ha detto...

Buon Natale caro Saponetti!

D.Saponetti ha detto...

Buon Natale anche a Lei, Ingeniere. Leggerla è sempre un pò come tornare a casa, cioè da nessuna parte.

Bandini ha detto...

Ci vada piano coi complimenti.

Tonilamalfa ha detto...

Febbre da fieno a Natale? Suo padre non gliela perdonerà

Effetto Pauli ha detto...

ahahaahahhahahahah