22 ottobre 2013

Un cerchio che si chiude

Finalmente mi è stato consegnato il pacco contenente Dolly. Dolly è il nome che ho dato alla mia pecora gonfiabile scopabile acquistata su Internet. Ho scelto questo nome in onore del primo mammifero clonato della storia, che era appunto una pecora e si chiamava uguale. Su Wikipedia ho letto che Dolly, la pecora clonata, essendosi ammalata di cancro ai polmoni, venne eutanasizzata il giorno di San Valentino del 2003. Mentre scopavo la mia Dolly, pensavo alla Dolly clonata, uccisa nel giorno degli innamorati all’età di 6 anni (o di 12, se contate il fatto che le pecore da cui fu clonata avevano 6 anni, per cui in un certo senso Dolly nacque che aveva già 6 anni, era già una pecora matura, praticamente). Sei anni tediosi vissuti in un laboratorio, tranne i pochi momenti di gioia trascorsi con un montone gallese, col quale venne fatta accoppiare e dal quale ebbe sei agnellini: Bonnie, Sally, Rosie, Lucy, Darcy e Cotton. Oh Dolly! Dolly, piccola puttanella clonata, te la sei spassata con il montone gallese, lì, sotto agli occhi famelici degli scienziati clonatori! Esibizionista, spudorata, scostumata Dolly! Sono venuto quasi subito nella fica vinilica di Dolly, made in Taiwan, e mi sono accasciato sul suo vello in pura lana vergine, che odora, di che odora? Lì per lì mi è sembrato un odore come di laboratorio di biotecnologie, ma probabilmente era solo suggestione. Sempre Wikipedia dice che il nome di Dolly la pecora clonata viene da Dolly Parton, la cantante country siliconata, e mentre passavo le dita tra i riccioli lanosi della mia Dolly ho pensato che era giusto così, che era un cerchio che si chiude, il silicone, il country, la campagna, i riccioli biondi, il Tennessee, la scozia, il laboratorio, il successo, la clonazione, e, cosa più importante di tutte, la fregna. Dolly la pecora clonata, dopo morta è stata tassidermizzata e ora è esposta al Royal Museum of Scotland; e chissà se anche Dolly Parton, quando morirà, verrà imbalsamata come la sua omonima, mi chiedevo mentre mi sciacquavo il cazzo. Non sono certamente fatti miei, quello che conta è che non sono più solo, non sono più un pastore errante dell’Asia, perché ho finalmente trovato anch’io la mia pecora, oh Dolly, oh fuoco dei miei lombi, oh fire of my lambs.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"clap, clap" al finale.

Bandini ha detto...

"Pat pat" a te, anonimo.

D.Saponetti ha detto...

Your beauty is beyond compare
With flaming locks of auburn hair