17 settembre 2013

Mezza bellezza

Sono venuto via dalla Zona Deumanizzata perché ormai non è più così deumanizzata. Quando ci sono andato pensavo che la deumanizzazione fosse il futuro; invece il futuro è il centro commerciale. I primi mesi siamo stati bene, Ermete Dossi, Cinzia Pontesi e io (io sono Massimo Bandini. Piacere). Eravamo gli unici esseri umani, e poi c'erano i topi, i gatti randagi e i licheni. Mangiavamo i cibi in scatola trovati nelle dispense delle case abbandonate, Cinzia cucinava minestre di licheni, Ermete raccoglieva funghi, io andavo di nascosto in città a comprare confezioni da sei di acqua minerale naturale. Vivevamo nell'appartamento al quarto piano di una ex casa popolare, sul pavimento c'era una bellissima moquette naturale di licheni. Poi sono arrivate le puttane. Hanno cominciato a occupare appartamenti vuoti per portarci i clienti. Poi sono arrivati i clandestini. Finché c'erano solo puttane e clandestini, si stava bene; ma dopo è arrivata la civiltà, e la tranquillità è finita. Il Comune ha deciso che la ZD andava ripulita. Allora sono arrivate le ruspe e hanno cominciato a demolire interi isolati, mentre gli addetti del Comune portavano avanti la bonifica dai licheni, e poi è stato tirato su un centro commerciale, e intorno al centro commerciale dei grossi parcheggi, e i parcheggi si sono riempiti di macchine, e le macchine erano piene di famiglie, e così la Zona era ogni giorno più umanizzata e sempre meno deumanizzata, e una mattina mi sono svegliato, mi sono affacciato alla finestra e ho visto una gru. Non l'uccello; il macchinario edile. Bella, era bella; del resto, "altezza mezza bellezza" è un principio universale e vale anche in carpenteria, in architettura e in filosofia, oltre che in montagna. Sono rimasto a guardarla estasiato per mezz'ora, era bello e struggente, perché portava con sé un senso di fine di mondo.
Ermete e Cinzia dormivano ancora, allora ho scritto un bigliettino:

dalla finestra
ho visto una gru
me ne vado, ciao


e poi l'ho riletto, ed era una specie di haiku. Ma non l'avevo fatto apposta. Credo che funzioni proprio così, con gli haiku: non si fanno apposta, capitano per caso. Volevo attaccarlo al frigo, ma non avevamo un frigo, perché non c'era elettricità. Allora l'ho lasciato sul tavolo. Ho messo le mie cose in uno zaino e sono venuto via, a piedi.
Camminando sono passato davanti al nuovo centro commerciale. C'era un cartellone che diceva: SABATO PROSSIMO NOTTE BIANCA AL CENTRO COMMERCIALE CLEBBINO: NO AL DOPING, SI' ALLO SHOPPING!!!

3 commenti:

Tonilamalfa ha detto...

No al doping
sì allo shopping
special happening
playing pong-ping
and remembering
deng xiaoping

Votarxy ha detto...

ehm, ho dimenticato di segnalare chi sono: ero il vot, non so se rimembri :P

Bandini ha detto...

@Toni: bella, la scriverò stanotte sul muro esterno del Centro Commerciale.
@Vot: sempre sulla cresta dell'onda, eh?