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Nei miei panni

Appena arrivati a casa mia Cinzia Pontesi mi ha chiesto perché non l'avevamo portata a casa sua.
– Di' la verità Bandini, hai perso le chiavi che ti ho dato – mi ha detto, barcollando perché non riusciva ancora a camminare bene.
– No Cinzia, è che è più sicuro così, per il momento. Almeno finché non si saranno calmate le acque – ho detto io.
– Quali acque?
– Le acque Cinzia. Le acque del 2022. È una lunga storia.
– C'è stata tipo un'inondazione? Guarda che casa mia era assicurata.
– No, no.
– Cosa sono queste acque?
– Senti, siamo tutti molto stanchi e tu hai ancora, tipo, il jetlag. Adesso ce ne andiamo a letto e domani ne parliamo ok?
– Ok. Sei strano forte, cioè eri già prima strano forte, ma adesso di più, sei peggiorato in questi anni sai? Dovresti forse farti vedere da qualcuno.
– Ha ragione – si è intromesso Ermete.
– Chiudi quella fogna, tu – ho detto io.
Cinzia Pontesi ha cacciato un urlo.
– C'è una bestia in casa tua! – ha gridato puntando il dito verso Domenico, che non si è mosso dalla parete dietro la tv dove s'era parcheggiato.
– Oh, lui è Domenico – ho detto io.
– È suo figlio – ha aggiunto Ermete. Ho fulminato Ermete con un'occhiata. Cinzia ha riso.
– Siete uno spasso, voi due – ha detto.
Per la notte ho ceduto la mia camera a Cinzia, e io mi sono sistemato sul divano letto con Ermete, che non faceva che rigirarsi.
– Non riesco a dormire. Come si può dormire dopo una serata così? Sono sovreccitato – ripeteva – dove l'hai messa Betsabea?
– Lèvatelo dalla testa, lurido porco. Betsabea è mia.
– Non fare il sentimentale, andiamo.
– Vai a farti una sega e vedi di lasciarmi dormire in pace.
– Sei veramente senza cuore. Non ho parole.
Mi sono addormentato di botto, sognando la pubblicità di quell'attore di cui non ricordo il nome, quell'attore che compra cialde per il caffè e per questo uscendo dal negozio di cialde muore schiacciato da un pianoforte che precipita dal cielo e che lo trasforma in cialda a sua volta, una cialda umana. Quando mi sono svegliato c'era una tazzina di caffè fumante davanti alla mia faccia, ho urlato.
– Fai sempre così quando ti svegli? – ha chiesto Cinzia Pontesi. Mi stava porgendo la tazzina, indossava ancora la tuta Clebbino. – Buongiorno, eh.
– Bongbogio – ho mugugnato io, che la mattina appena sveglio non riesco a parlare.
– Potevi anche restare, stanotte – ha sussurrato Cinzia.
– Sgrunf, eehhr?
– Ma sì. Non c'era bisogno che tornavi a dormire di qua sul divano, non mi davi mica noia – continuava a sussurrare Cinzia con una voce che sembrava il fruscio della cassetta pulisci-testine.
– Mwa che cazzo – arsch – di che pwarli, uwm?
– Ehi, rilassati Bandy. Non dirò niente al tuo amico – ha ammiccato Cinzia.
Bandy? Bandy? Sono saltato in piedi dal divano letto.
– Dov'è Ermete? – ho urlato.
– In bagno. Ma si può sapere –
Sono andato alla porta del bagno, era chiusa.
– Ermete, apri! Apri subito!
– Sto cagando – ha detto Ermete da dentro.
– Apri, ho detto!
– Parola d'ordine?
– Apri la cazzo di porta!
Ermete ha aperto, sono entrato e ho richiuso. Era a braghe calate e si stava facendo un bidet.
– Che cosa c'è, adesso – ha detto lui, calmo, lavandosi l'uccello.
Ho respirato tre, quattro volte, lentamente.
– Per caso stanotte ti sei infilato nel letto di Cinzia? – ho chiesto, cercando di mantenere la calma.
– Sono cose private – ha detto lui, sciacquandosi meticolosamente le palle.
– Un cazzo, private. Rispondi.
– Sì, ok? E con questo? Sei geloso per caso?
– E non è che ti sei spacciato per me, per caso?
– Calmati. Era buio pesto ed era l'unico modo per non stare lì a farsi mille presentazioni e chiacchiere, insomma, sai com'è. Cerca di capire. Erano mesi che non scopavo. Ero sovraeccitato. Mettiti nei miei panni.
– No, stronzo, sei tu che ti metti nei miei! – ho urlato, – e smettila di asciugarti il cazzo con il mio asciugamano per la faccia!
– Ah, è il tuo asciugamano per la faccia? E pensare che per tutti questi giorni l'ho scambiato per –
Sono uscito dal cesso sbattendo la porta e sono andato a chiudermi nell'armadio a piangere. Dentro l'armadio c'era Betsabea, l'ho abbracciata stretta, singhiozzando nel buio.

Commenti

Jo ha detto…
Oh no! Questo colpo basso non me l'aspettavo da Ermete! Io caldeggiavo la sua relazione con la signorina Cinzia, caro Bandini, sono molro dispiaciuta.
Jo ha detto…
*molto*
ops.
(s.) ha detto…
insomma, giganteggia la statura morale di betsabea.
Anonimo ha detto…
Da come ha portato il caffè si evince che lei, Bandini, ha fatto un figurone l'altra notte ! complimenti !
cletus ha detto…
c'è tutto un mondo, a casa tua, Bandini.
Anonimo ha detto…
torna a scrivere dannazione
Anonimo ha detto…
quanto tempo, e tu?
anch'io, grazie!! ma decisamente prima tu.
Anonimo ha detto…
ops.. silvana (cabalandcabbages.wordpress.com )
Bandini ha detto…
Ciao Silvana, ben ritrovata.