Venerdì scorso sono rimasto in ufficio ad aspettare l'inizio del turno del Reparto Entropia. Quando è arrivata Penelope 5, le ho afferrato un braccio.
- Ehi, Bandini - ha sorriso lei.
- Ciao Cinzia - le ho detto io. Penelope 5 si chiama Cinzia Pontesi. Mi ha chiesto che ci facevo ancora in ufficio a quell'ora. Le ho detto che volevo parlarle un attimo in privato. Lei ha guardato l'orologio sulla parete, ha stretto le labbra e poi ha detto okay. Siamo andati a chiuderci nel bagno degli handicappati, che è un posto tranquillo.
- E allora? - ha detto Cinzia.
Dalla tasca della mia giacca ho tirato fuori un pacchetto con un fiocco.
- Tieni - le ho detto.
- Per me? - ha detto lei, sorridendo. Poi si è fatta seria. - E come mai?
Ho alzato le spalle.
- Oggi è il compleanno di mia madre. Solo che è morta quattro anni fa, e così non posso più farle regali, e allora ho pensato che magari potevo farlo a qualcun altro, il regalo. Anche il Natale funziona così no? È il compleanno di Gesù Cristo ma mica i regali si fanno a lui, che d'altra parte non può più riceverne, no, le persone il giorno del compleanno suo si scambiano i regali tra di loro, e allora perché non nel giorno del compleanno di mia madre. La gente si può scambiare i regali anche nel giorno del suo compleanno.
Cinzia non ha detto niente, ha aperto il regalo.
- Che... che bella.
- Ti piace?
- Che cos'è?
- Oh, è una pinza tagliatubi a cricchetto.
- Ah, be', a cricchetto. Grazie.
- Figurati. Può sempre far comodo. ho pensato.
- Sì, penso di sì. Allora, buon compleanno di tua madre.
- Grazie, anche a te!
Siamo rimasti zitti per un po'. Io per fare qualcosa ho tirato lo sciacquone.
- Senti - ha detto Cinzia -, vuoi che uno di questi giorni usciamo a bere qualcosa insieme?
- Cosa? No, no.
- No?
- Ma no.
- Uh. Okay. Forse è meglio uscire da qua dentro.
Siamo usciti, ci siamo salutati e io sono tornato a casa. Secondo me, non sa neanche come si usa, una pinza tagliatubi.
- Ehi, Bandini - ha sorriso lei.
- Ciao Cinzia - le ho detto io. Penelope 5 si chiama Cinzia Pontesi. Mi ha chiesto che ci facevo ancora in ufficio a quell'ora. Le ho detto che volevo parlarle un attimo in privato. Lei ha guardato l'orologio sulla parete, ha stretto le labbra e poi ha detto okay. Siamo andati a chiuderci nel bagno degli handicappati, che è un posto tranquillo.
- E allora? - ha detto Cinzia.
Dalla tasca della mia giacca ho tirato fuori un pacchetto con un fiocco.
- Tieni - le ho detto.
- Per me? - ha detto lei, sorridendo. Poi si è fatta seria. - E come mai?
Ho alzato le spalle.
- Oggi è il compleanno di mia madre. Solo che è morta quattro anni fa, e così non posso più farle regali, e allora ho pensato che magari potevo farlo a qualcun altro, il regalo. Anche il Natale funziona così no? È il compleanno di Gesù Cristo ma mica i regali si fanno a lui, che d'altra parte non può più riceverne, no, le persone il giorno del compleanno suo si scambiano i regali tra di loro, e allora perché non nel giorno del compleanno di mia madre. La gente si può scambiare i regali anche nel giorno del suo compleanno.
Cinzia non ha detto niente, ha aperto il regalo.
- Che... che bella.
- Ti piace?
- Che cos'è?
- Oh, è una pinza tagliatubi a cricchetto.
- Ah, be', a cricchetto. Grazie.
- Figurati. Può sempre far comodo. ho pensato.
- Sì, penso di sì. Allora, buon compleanno di tua madre.
- Grazie, anche a te!
Siamo rimasti zitti per un po'. Io per fare qualcosa ho tirato lo sciacquone.
- Senti - ha detto Cinzia -, vuoi che uno di questi giorni usciamo a bere qualcosa insieme?
- Cosa? No, no.
- No?
- Ma no.
- Uh. Okay. Forse è meglio uscire da qua dentro.
Siamo usciti, ci siamo salutati e io sono tornato a casa. Secondo me, non sa neanche come si usa, una pinza tagliatubi.
Commenti
uh
Anche la tua storia scommetto non è male. Solo perché non ti crocifiggono non è che devi disperarti.
> Cletus
Anche spiegare a Cinzia Pontesi che Armenia non è un essere umano potrebbe crearmi dei problemi.
> Al3sim
La gente è un po' così.
> Anonimo/2
A te queste cose non capitano mai perché forse non bazzichi il bagno degli handicappati.