Avevo l’angoscia per la crisi economica e allora ho telefonato a mio padre ma mio padre non c’era, probabilmente era uscito a camminare per la Birmania o per il Tibet o per la Cambogia e la Thailandia o per il Pakistan o per l’Italia o per il Darfur. Neanche ho provato a chiamarlo al cellulare, tanto so che lo spegne quando cammina. Allora sono andato da zio Piero, quello allergico ai marchi. Ho controllato di non indossare marchi o etichette visibili, e poi ho suonato il campanello, mi ha aperto zia Scimunetta. “Sta nel suo studio” ha detto la zia. Sono entrato nello studio e ho trovato zio Piero disteso supino sul tappeto al centro dello studio.
– Che fai zio – gli ho chiesto.
– Niente – ha detto.
Gli ho raccontato che avevo l’angoscia per via della crisi economica.
– Il fatto è che io ero tranquillo – gli ho detto –, non mi sentivo in pericolo, ma poi leggo gli articoli degli esperti che mi dicono che devo stare tranquillo. Ma io sono già tranquillo. Poi arriva il presidente della Banca Centrale Europea e in tv mi dice che devo stare tranquillo, che non c’è rischio. Ma io sono già tranquillo, perché me lo dici? Poi arriva il presidente del consiglio e alla radio mi dice di stare tranquillo, di non allarmarmi. Io, che sono già tranquillo, comincio a preoccuparmi. Perché cazzo tutti mi stanno dicendo di stare tranquillo? Ho dato forse segni di squilibrio? Ho dato segni di panico? No. Però mi dicono di stare tranquillo, e così mi viene il dubbio che se me lo dicono in realtà ci sono tutti i motivi per non stare tranquillo, stai a vedere che invece mi devo preoccupare se mi dicono di stare tranquillo, non me l’hanno mai detto prima, stai a vedere che invece devo preoccuparmi seriamente. Devo preoccuparmi seriamente zio?
– Ma che cazzo stai dicendo – ha detto zio Piero tirandosi su a sedere –. Stai a sentire. Io non sono un economista. Non me ne intendo. Perciò ascolto quello che dicono gli economisti. Cosa dicono gli economisti? Che ci sono le bolle. Le bolle speculative. Che queste bolle scoppiano. Ogni tanto scoppia una bolla.
Zio Piero si è alzato, ha aperto un cassetto, ha tirato fuori un tubetto per fare le bolle di sapone, l’ha scosso un po’, ha estratto il coperchio con l’anello e ha soffiato. Decine e decine di bolle hanno fluttuato sopra le nostre teste.
– E adesso ti faccio vedere la crisi economica – ha detto, e ha iniziato a far scoppiare le bolle, toccandole con il polpastrello. Uno schizzo di sapone mi è finito nell’occhio.
– Ecco fatto. Che te ne pare? Bolle di sapone. C’avrai mica paura delle bolle di sapone. Al massimo è sapone negli occhi. I cazzi sono altri, nella vita. Non ti preoccupare. Incazzati per le cose serie. Vai ai cortei. Manifesta. Sorridi alle persone. Fatti una bella scopata. Pianta un albero. Eccetera.
Dopo un po’ zia Scimunetta è entrata nello studio, attirata dalle nostre risate. Eravamo distesi sul tappeto e facevamo bolle di sapone e poi le guardavamo scendere su di noi e poi le facevamo scoppiare, che risate.
– Cosa state facendo? – ha chiesto la zia.
– Giochiamo alla crisi economica.
– Che fai zio – gli ho chiesto.
– Niente – ha detto.
Gli ho raccontato che avevo l’angoscia per via della crisi economica.
– Il fatto è che io ero tranquillo – gli ho detto –, non mi sentivo in pericolo, ma poi leggo gli articoli degli esperti che mi dicono che devo stare tranquillo. Ma io sono già tranquillo. Poi arriva il presidente della Banca Centrale Europea e in tv mi dice che devo stare tranquillo, che non c’è rischio. Ma io sono già tranquillo, perché me lo dici? Poi arriva il presidente del consiglio e alla radio mi dice di stare tranquillo, di non allarmarmi. Io, che sono già tranquillo, comincio a preoccuparmi. Perché cazzo tutti mi stanno dicendo di stare tranquillo? Ho dato forse segni di squilibrio? Ho dato segni di panico? No. Però mi dicono di stare tranquillo, e così mi viene il dubbio che se me lo dicono in realtà ci sono tutti i motivi per non stare tranquillo, stai a vedere che invece mi devo preoccupare se mi dicono di stare tranquillo, non me l’hanno mai detto prima, stai a vedere che invece devo preoccuparmi seriamente. Devo preoccuparmi seriamente zio?
– Ma che cazzo stai dicendo – ha detto zio Piero tirandosi su a sedere –. Stai a sentire. Io non sono un economista. Non me ne intendo. Perciò ascolto quello che dicono gli economisti. Cosa dicono gli economisti? Che ci sono le bolle. Le bolle speculative. Che queste bolle scoppiano. Ogni tanto scoppia una bolla.
Zio Piero si è alzato, ha aperto un cassetto, ha tirato fuori un tubetto per fare le bolle di sapone, l’ha scosso un po’, ha estratto il coperchio con l’anello e ha soffiato. Decine e decine di bolle hanno fluttuato sopra le nostre teste.
– E adesso ti faccio vedere la crisi economica – ha detto, e ha iniziato a far scoppiare le bolle, toccandole con il polpastrello. Uno schizzo di sapone mi è finito nell’occhio.
– Ecco fatto. Che te ne pare? Bolle di sapone. C’avrai mica paura delle bolle di sapone. Al massimo è sapone negli occhi. I cazzi sono altri, nella vita. Non ti preoccupare. Incazzati per le cose serie. Vai ai cortei. Manifesta. Sorridi alle persone. Fatti una bella scopata. Pianta un albero. Eccetera.
Dopo un po’ zia Scimunetta è entrata nello studio, attirata dalle nostre risate. Eravamo distesi sul tappeto e facevamo bolle di sapone e poi le guardavamo scendere su di noi e poi le facevamo scoppiare, che risate.
– Cosa state facendo? – ha chiesto la zia.
– Giochiamo alla crisi economica.
Commenti
è un lavoro TRANQUILLO ?
f.to Cesare Cremonini
PS. mentre la zia Scimunetta me la immagino con le fattezze della figlia di fantozzi...nevvero ?
Poi questo post è sciapo.
Aggiungici una O, e questo post è perfetto.