All'inizio e alla fine di agosto e quando ci sono i ponti con i weekend lunghi la televisione parla sempre di partenze intelligenti, sono quelle fantomatiche partenze che ti permettono di evitare i picchi di traffico pravalentemente sulle autostrade e dunque di fare un viaggio mediamente umano evitando di rimanere in coda per ore al casello o in prossimità del cavalcavia. Oltretutto restare fermi immobili nei pressi del cavalcavia è rischioso, aumenta la probabilità di diventare una vittima dei lanciatori di sassi dal cavalcavia, e una vittima facile perché non sei in movimento, sei fermo. Naturalmente parlo di passare sotto al cavalcavia, mentre passando sopra non si corre alcun rischio, anzi nel caso ci si trovi in coda sopra al cavalcavia si può ingannare il tempo lanciando sassi a quelli che passano di sotto. Comunque se volete un consiglio la prossima volta portatevi una fionda, così potrete lanciare sassi anche da sotto il cavalcavia a quelli che ci sono sopra, vi assicuro che è molto divertente perché quelli lassù non se l'aspettano di certo, ci rimangono male.
Ma stavo parlando di partenze intelligenti. Dunque a me non è molto ben chiaro il concetto di partenza intelligente. Per molti anni ci ho ragionato su molto attentamente. Ad esempio quando il telegiornale ti fa le previsioni del traffico e ti dice: in questa fascia oraria è bollino rosso! Traffico massimo! Allora io comincio a scervellarmi sul da farsi. Il tg mi sta mettendo alla prova. Sono stupido o sono intelligente? La logica direbbe che la partenza intelligente è quella che evita la fascia da bollino rosso. Ma c'è il tranello secondo me. Sì perché in quel momento altri milioni di italiani hanno visto il tg e stanno facendo il mio stesso ragionamento. E se io e tutti i milioni che devono partire decidono di evitare il bollino rosso, ecco che si ottiene l'effetto contrario, partono tutti insieme, fanno tutti la partenza intelligente, che all'improvviso non è più intelligente, è idiota. E così ecco milioni di automobilisti pseudointelligenti tutti in fila che scoprono improvvisamente di essere idioti. Insomma, c'è questo tranello, e allora io dopo aver visto il tg penso: tu non mi fai fesso tg, io ti ho capito. Tu mi fai vedere il bollino rosso e mi stai strizzando l'occhio e sotto sotto mi stai dicendo: la vera partenza intelligente è fare il contrario di quello che ti sto dicendo. Ergo, capisco che devo partire con il bollino rosso. La vera partenza intelligente allora è partire quando è previsto il picco di traffico massimo. Allora dopo aver capito questo mi sento intelligentissimo per cinque minuti buoni, ma dopo cinque minuti ecco che il tarlo del dubbio si insinua di nuovo nella mia mente intelligente. Un momento, mi dico. In questo momento chissà quanti altri milioni di italiani stanno facendo questo mio stesso ragionamento. Tutti crediamo di essere più intelligenti degli altri. Tutti sotto sotto ci crediamo dei geni e pensiamo che gli altri siano idioti. Così ecco che tutti si sentono superintelligenti e credono di fare la vera partenza intelligente partendo con il bollino rosso ed ecco che nuovamente si ripresenta lo spettro della partenza idiota, perché tutti sono in fila in autostrada con il bollino rosso e non solo, il tg può anche gloriarsi e dire: ve l'avevamo detto, idioti!, che era bollino rosso.
Allora capisco che la partenza veramente veramente intelligente è quella di essere sempre un gradino sopra agli altri, capire la psicologia degli altri, capire che tutti agiranno da ultraintelligenti e allora improvvisamente la cosa più intelligente diventa fare la cosa più scema, cioè partire quando c'è il bollino verde.
Oppure no? È davvero davvero così? È straordinariamente intelligente o maledettamente idiota una partenza di questo genere? Così finisce che mi blocco, non so più quando partire, lancio la moneta e faccio decidere alla sorte e il giorno dopo eccomi in fila in autostrada, quale che sia il colore del bollino. A un certo punto tutti cominciano a suonare il clacson e allora capisco di essere circondato da idioti, ma guarda tu, penso suonando il clacson a tavoletta, possibile che solo io sono l'unico intelligente tra milioni di idioti? Cosa ho fatto di male nella vita.
12 commenti:
L'unica partenza intelligente e' non partire. Pero' e' limitante.
Ne consegue che essere intelligenti e' limitante.
Firmato: una scema.
(Stefania)
Stefania, lei ha colto nel segno (e mi ha anche battuto sul tempo perché stavo per scrivere una cosa simile perciò ora le tirerò un sasso con la fionda). Su una cosa non sono d'accordo: non credo che non partire sia limitante, purché non lo si faccia in maniera intelligente e non in maniera idiota.
@ Sugarboy: le e' scappato un "non" di troppo oppure io sono troppo intelligente, ops,limitata, e non ho capito una cippa??
La solita
Non? Non vedo nessun non in quella frase :)
Bandini, ma Aut Aut al signor Kierkgaard glielo ha suggerito lei?
il suo problema è che le manca il salto qualitativo per diventare un fan della Divina Provvidenza.
tra un po' non mi crederà nemmeno più a Bernacca.
Io sono arrivato a una soluzione accettabile: non guardo più il tg, parto quando mi pare e vado dove mi pare, senza fare le autostrade ma le strade di campagna ché così almeno vado via con calma.
Ciò non mi esime dall'essere un idiota.
>Stefania & Sugarboy (ormai vi considero una coppia): partire è un po' morire?
>Flounder: il sor Kierkegaard secondo me prendeva il treno (dei desideri).
> Al3sim; sei un vero idiota dostoevskijano, caro mio.
io sono la furba che dà le notizie sui bollini. perciò, semmai chiama, che il trucco io lo so. in ogni caso, per l'estate 2009, c'è la raccolta dei bollini. quelli rossi varranno (che brutto verbo, accidenti) di più, ovvio. e intelligente.
stai scherzando, harvey. E se è vero, allora, vogliamo un servizio ad hoc solo per noi, qua. Cioè tu ci passi sotto banco le partenze intelligenti e noi non lo diciamo a nessuno, giuro.
il punto non è partire, ma arrivare e, come dice E. Flaiano, ci sono molti modi di arrivare. il migliore è di non partire.
d'accordo. primo bollettino pirata: partite tutti domani, alle 16.03. mi raccomando, precisi.
acqua in bocca, e nel portavani.
ricevuto, ma dove dobbiamo andare?
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