Certe volte mi viene in mente che sono i vestiti che indossano me e non il contrario, e allora mi sento a disagio, mi sembra che sono le scarpe a decidere dove vado e le maniche della camicia a muovermi le braccia. La sera sono i pantaloni a sfilarsi da me, con un fruscio liberatorio, e a infilarsi in lavatrice per una doccia ristoratrice, e quando non ho addosso più niente mi sento spiegazzato e liso e fuori moda.
Allo stesso tempo mentre mi faccio portare in giro dalle scarpe guardo cosa indossano per strada gli altri vestiti, esseri umani a volte molto di cattivo gusto secondo me, con un taglio pessimo e accostamenti di colori molto discutibili, e allora quando mi accorgo che la mia vecchia giacca si specchia sulle vetrine con un certo compiacimento allora pure io mi compiaccio, è tutta una catena di compiacimenti.
Certe volte poi sono convinto che i vestiti degli altri mi guardano con bramosia, vorrebbero indossare me, anche se sono usato, si vede proprio che il vintage è di moda.
Una volta per esempio c'era un paio di scarpe coi tacchi di Armenia che non hanno resistito e mi hanno calzato i piedi, ero appena uscito dalla doccia. Armenia è entrata in casa e mi ha visto con un ascigamano attorno ai fianchi e un paio di stiletti ai piedi, viola.
- Pervertito del cazzo – è tutto quello che ha detto.
Vaglielo a spiegare, come funziona.
In caso di bomba atomica
7 anni fa
16 commenti:
Senza contare che, tra i vestiti firmati e quelli non, scorre lo stesso buon sangue che c'è tra Berlusconi e Rosy Bindi.
Nell'armadio lottano in modo disperato e mandano tutto in confusione.
Spiegaglielo tu, a mia madre, che non è colpa mia.
Ah, eh, he...dille:''Ma che ne sai tu''.
genio
mi hai ricordato camus.
ma anche bergonzoni.
tu guarda cosa fai fare alle mie sinapsi!
gmai
Ho un paio di scarpe che non mi vuole bene, mi fanno male.
Dici che dovrei lasciarle andare, che si scelgano chi gli pare?
>Amelie:
gli scheletri nell'armadio siamo noi, è sempre più evidente.
>Ossimorosa:
Sei tu che fai male a loro. Ci hai mai pensato?
io sono anni che lascio liberi i miei vestiti di fare quello che gli pare e di andare dove vogliono, purche' avvisino se rincasano tardi
Rido...
Ma anche piango, via.
Tocchi la mia sensibilità di vestito (nel senso che mi vestono).
E comunque oggi ho pensato che ci sono anche quelle persone che si slegano così tanto dai vestiti che sembra di vederle camminare nude, che non lo so, ti danno sta sensazione di superiorità. Che hanno sta pelle che sembra cuoio, crescere sotto le magliette. E sta faccia. Sta faccia.
Sì, ci ho pensato. E sono giunta alla conclusione che no, sono loro che fanno male a me. Perché io le spazzolo, le pulisco, le coccolo con la crema, e queste ingrate nulla.
Proprio gli sto antipatica. Va beh.
Non appena noto che trovano quelche altro piede di loro gradimento, le cederò ben volentieri.
ho un maglione che vota pd.
adesso ha le primarie.
> peppermind:
non vorrei mai toccare la tua sensibilità di nudo.
> Renton:
sta faccia... sta faccia.
> Ossimorosa:
non temere, ci saranno altre scarpe che ti sceglieranno.
>harvey:
era peggio se aveva le tarme.
Io una volta avevo un paio di mutande un po' bacchettone che si facevano la sgommata marroncina solo per farmi fare brutta figura nei locali di scambisti.. Un'altra volta invece avevo un pedalino che... ma mi sa che non interessa a nessuno, scusate.
Gibbone
Comunque il Bandini è un genieta (genio poeta)
Gibbone
non ne sarei così sicura.
Tocca, tocca pure, ci mancherebbe...
Posta un commento