Ierisera mi ha chiamato Penelope 5, cioè Cinzia Pontesi, chiedendomi se potevo andare a casa sua a mostrarle come funziona la pinza tagliatubi a cricchetto che le ho regalato.
– Non hai il turno al Reparto Entropia? – le ho chiesto.
– Mi sono messa in malattia.
– Che malattia?
– Non so. Scabbia.
- Arrivo.
Cinzia Pontesi abita in un bilocale al pianoterra di uno stabile. In realtà sarebbe un negozio, infatti ha una porta a vetri e una vetrina che Cinzia ha dovuto coprire con dei fogli di carta, "altrimenti tutti passando mi avrebbero vista in vetrina, come nel quartiere a luci rosse di Amsterdam" ha detto lei ridendo.
– Sei stata ad Amsterdam?
– Io mai, un mio amico.
– Allora, la pinza.
Cinzia Pontesi mi ha portato la pinza tagliatubi a cricchetto. Le ho chiesto se aveva un tubo da tagliare, ci ha pensato un momento, aveva solo i tubi dei rubinetti, ma non era il caso.
– Vuoi ascoltare un po' di musica?
– Ce l'hai una cassetta puliscitestine?
– No, veramente non ho neanche il mangianastri.
– Non importa. Senti, va bene anche una baguette, per vedere come funziona la pinza tagliatubi.
– Non ho baguette, però ho un salamino.
Mi ha portato un Salamino Clebbino.
– Ecco vedi, è facile. Togli la sicura, metti il salamino qui in mezzo e poi chiudi la pinza fino a che non fa clic.
– Oh. Va bene anche come utensile di cucina, quindi.
– Scherzi, è utile per un sacco di cose. Mio zio Piero per esempio senza la sua pinza tagliatubi si sente perduto.
- "Toglietemi tutto, ma non la mia pinza tagliatubi".
Abbiamo riso. Ridere insieme è sempre l'inizio di qualcosa, piangere insieme, la fine. Piangere mentre l'altro ride, non so, ci devo pensare.
– Vuoi sempre aderire alla Cassa Ibernazione? – le ho chiesto.
– Certo, sto aspettando che la direzione esamini la mia richiesta. Sai, ci sono molte domande, non prendono tutti.
– Già. Beh, in bocca al lupo.
Mi sono alzato per andarmene.
– Allora grazie – ha detto Cinzia Pontesi, e mi ha dato un bacio su una guancia.
– Ehi, piano, non vorrai mica attaccarmi la scabbia.
Stavolta ho riso solo io. Quando sono uscito, ho guardato la vetrina coperta di carta. Uno passando poteva pensare a un'apertura imminente, invece non avrebbe aperto, mai. Avevo le dita che odoravano di Salamino Clebbino. A me il salamino fa schifo.